lunedì 7 novembre 2022

Ho terminato Vampire's Diares e diventare un vampiro mi è sembrata l'unica soluzione


Come è facilmente comprensibile dal titolo, ho trascorso questo ultimo mese a guardare tutte e 8 le stagioni di Vampire's Diares.
Inutile dire che mi ha condizionato abbastanza l'esistenza: uscire di casa la sera non è stato preso nemmeno in considerazione perché l'unica esigenza che avevo era guardare gli inciuci di questi assassini demoniaci che combattevano per mantenere attiva la propria umanità.
Le prime stagioni non sono un granché: tutto incentrato su questa "dolce Eléna Gilbert" che condiziona l'andamento dell'intera storia con i suoi lamenti che bisogna sopportare costantemente fino alla sesta stagione, finché un giorno verrà finalmente addormenta per circa tre anni a causa di un incantesimo che più di un disastro, diventa una liberazione per tutti (telespettatori e non) perché finalmente, gli altri personaggi che girano attorno a lei, che compiono delle azioni solo per il suo bene,  possono svilupparsi e diventare degli esseri pensanti e indipendenti visto che l'intero cast, per un motivo o per un altro ha sacrificato la propria felicità per lei. Insomma, anche i telespettatori respirano e capiscono che possono vivere a priori da Elena.
I coprotagonisti sono i due fratelli Salvatore, Stefan e Damon di origine italiana, vagamente mafiosa, nonché vampiri che ovviamente si innamorano della "bella addormentata", e ovviamente cosa fanno per tutte le 8 stagioni? Litigano, fanno pace, rilitagano, sempre e solo per lei. Entrano in uno status di competizione che in seguito a certi eventi, chi guarderà o ha già guardato la serie, arriverà ad amare Damon, il fratello più villano e a non sopportare più Stefan il cosiddetto "vampiro buono". E proprio quando pensi che Stefan ed Elena siano fatti l'uno per l'altra perché inutili e irritanti allo stesso modo, Damon si innamora di Elena e allora non capisci più niente, ti innervosisci perché Elena farà diventare Damon una pappamolla nonché spesso violento, per colpa delle circostanze, ma di lei in primis. Ma nonostante la sua follia, Damon farà tenerezza e non troverete ammissibile che debba soffrire per la sua fanciulla irritante. Anche quando Elena si addormenta, Damon soffre tanto che non si può far altro che sperare che lui possa trovare un nuovo amore, e invece no! Lui continua ad aspettare la sua amata e lo farà fino alla fine della serie. Almeno Stefan, si riscatta dopo la storia con Elena: trova un nuovo amore e diventa accettabile. Altro personaggio abbastanza inutile è il fratello di Elena, Geremy Gilbert. Lui muore, si risveglia, poi rimuore. Alla fine la produzione decide che deve lasciare lo show e fortunatamente lo fanno partire per andare all'università: va a disegnare fumetti in qualche scuola d'arte per poi prepararsi ad un futuro di precariato che date le tasse e gli aumenti sul gas, era meglio che rimanesse "accoppato" nell'oltretomba. Geremy ha una lunga storia con Bonny una delle migliori amiche di Elena, una strega che finché la protagonista era in veglia, non ha fatto altro che soffrire e morire almeno un paio di volte. Con il sonno di Elena il personaggio di Bonny esplode del tutto, diventa fantastico pieno di energia, una protagonista assoluta sia per il suo amore con un altro vampiro, Enzo, che non fa proprio una bella fine, sia per l'amicizia con Damon che è meravigliosa (ovviamente finché Elena era sveglia, Damon e Bonny si odiavano). Caroline, altra migliore amica di Elena, non è che ha una vita facile: la più popolare della scuola, la più bella, la più intelligente, vince il concorso di Miss Mistic Falls, ma indirettamente per colpa di Elena, diventa un vampiro, cosa che non le fa molto piacere. Ma almeno distoglie le attenzioni di Stefan da Elena, per poi conquistarlo e vivere una storia d'amore con lui, assolutamente meno travagliata rispetto a quella con la Signorina Gilbert.
Ma Damon è il vero protagonista di tutto questo: disarmante, dissacrante, irriverente. Vuole apparire il più cattivo, ma non lo è per niente. Fa tutto ciò che può per la sua Elena e per i suoi amici del cuore, anche azioni riprovevoli, rischiando più volte di perdere rapporti importanti, solo per salvare la vita delle persone a lui care. La persona per cui si spende di più è il fratello Stefan, con il quale ha avuto un rapporto conflittuale dall'inizio, ma da buon americano di origini del sud Italia, Damon mette la famiglia sempre al primo posto. Salva il fratello da tante di quelle situazioni che da "fratello inaffidabile", diventa il più lucido e fedele di tutto il cast. Nonostante sia pura fantasia, finzione, ciò che mi ha fatto pensare tanto è il turbine di sentimenti che sono provati dai vari personaggi. I vampiri nella cultura popolare sono personaggi demoniaci, tra i cattivi per eccellenza, ma in questa serie credo che possano rappresentare coloro che non hanno alcun tipo di interesse per la vita altrui, prosciugando attraverso il sangue, l'anima di chi prova a sostenerli. Nonostante ciò, queste persone posso redimersi, solo grazie a una semplice arma: l'amore per la propria famiglia, non per forza quella di sangue, ma anche quella che si sceglie. È una serie apparentemente scarsa, che si evolve nel modo migliore soprattutto perché fortunatamente nel secondo decennio degli anni 2000, le serie TV subiscono un cambiamento. Si nota proprio questa evoluzione nella regia, nella sceneggiatura: le prime serie erano molto lineari, colpi di scena prevedibili e anche noiosi, ma le ultime tre serie sono di una qualità totalmente superiore. Guardarla crea dipendenza, nervosismo e commozione. Perciò attenzione, se doveste vederla e addentrarvi nel mondo del vampirismo, non fate come me che sono arrivato a considerare la più giusta soluzione di sopravvivenza in questo mondo instabile come unica condizione di felicità, quella di diventare un vampiro. Ma questa cosa non potrà accadere mai, non sopporto proprio la vista del sangue.