C'è stata in questi giorni una celebrazione e una divinizzazione della figura dell'uomo, esagerata, ma tipica del popolo italiano, che come al solito, soffre di memoria a breve termine dimenticando i circa 30 processi in cui era coinvolto, per i più svariati reati. Se vogliamo dire che 30 son troppi e che i reati non sono tutti imputabili a lui, cosa possibile, non mi fa cambiare idea sulla questione che avere anche un solo processo alle spalle, non sia assolutamente un pregio.
La stampa estera ha intitolato la morte di Berlu come "L'uomo che ha cambiato il mondo, ma non in meglio". È chiaro che la gente ricordi più facilmente il male commesso dagli altri, ma il bunga bunga è noto ovunque. In quel periodo se andavi all'estero e dicevi di essere italiano, ti rispondevano - Oh Italiano? Berlusconi! Bungabunga!
In sostanza, non utilizzate il telefono solo per condividere le massime e le belle parole su di lui, utilizzatelo per cercare di capire chi è stato. Non critico la figura del padre e nemmeno dell'uomo politico, non ne ho interesse perché ormai c'è stato; ho solo l'esigenza ricordare, a coloro che vogliono farlo passare come esempio di moralità, mentre continuano a spolverargli l'aureola, che la realtà è stata ben altro e spesso scadente.
In ogni caso, arrivare a fermare l'Italia per lui, è troppo. È esagerato. Addirittura pare che vari organi statali chiudano e rimangano a lutto per tutta la settimana: non che si noterà la differenza, ma almeno per una settimana non ci saranno dichiarazioni e azioni che faranno sfigurare l'Italia all'estero. Possiamo dormire sonni tranquilli.