giovedì 10 agosto 2023

Grazie Michela Murgia

Per quanto potesse averci preparato da diversi mesi,  in ogni modo non è semplice affrontare il tutto: Michela Murgia ci ha lasciati.
Non voglio scrivere una serie di complimentoni alla grande donna che è stata. Non ne sarei capace e non voglio prendermi il merito di nulla grazie a ciò che ha fatto.
Lei è l'attivista contemporanea più adeguata che potesse esistere e che grazie alla sua dialettica ha lasciato senza parole molte persone di spicco, proprio perché le portava per mano a ragionare sulle questioni, dalle più semplici e introspettive nonché complesse e avanguardiste.
Celebri le sue stroncature: una dei motivi per cui ho scritto un libro era proprio perché desideravo arditamente potesse stroncarmi, ma non è successo: eppure sarebbe stato bellissimo e un vero onore se avesse detto anche a me che la deforestazione era anche una mia responsabilità.
Sempre vicina a coloro che dicono il vero, differentemente da questo governo che galoppa dal lato opposto della libertà di pensiero e di parola, è stata vicino all'amico e scrittore Saviano in ogni occasione della sua vita, nonostante la sua stesse prendendo un'altra direzione, ma sempre col sorriso.


Ha dichiarato più volte che ormai le cure contro il cancro le servivano per cercare di andare avanti il più possibile, no per guarire, ma per allungare la propria vita in modo da poter stare più tempo vicino ai suoi cari. È stata anche sposa, e Dior le ha disegnato l'abito, non solo per lei, ma per tutta la sua  queer family, che non è una campagna promozionale per il movimento lgbt+, come in molti ignorantemente pensano, ma una filiazione d'anima, un'altra famiglia a priori da quella di origine, una famiglia che ci scegliamo in cui c'è un trasporto affettivo. È un po' quella famiglia che le persone che lasciano il proprio nido d'origine, per studio, lavoro, arrivando in un nuovo luogo e si ritrovano insieme ad altri nelle stesse condizioni, e si scelgono. Anche questa è famiglia. Sono concetti un po' astratti, che riguardano i sentimenti e gli affetti e sono difficili da comprendere perché in molti si vergognano di mostrare ciò che provano, o semplicemente perché sono aridi. 
Grazie Michela perché ci hai insegnato anche a vivere nella morte, un po' come sarà con te, grazie alle tante pagine che hai scritto e ai tuoi interventi, ci sarai sempre. Sei Storia ormai, anzi Letteratura.
Con tanto tanto affetto.